Comune di Russi (RA)
Homepage
Numero di abitanti al 31/12/00: 10.879
Altezza sul mare: 12 m
Superficie: km²
Frazioni: Godo, San Pancrazio
CAP: 48026
Prefisso telefonico: 0544
Distanza dal capoluogo di provincia: 16 km
Descrizione:
La Villa romana - Scoperta per caso nel 1938,
certamente uno dei ritrovamenti romani pi importanti
del Nord Italia. Il grande interesse della Villa dato
dalla completezza della costruzione agricolo-industriale
con abitazione del dominus a due piani e mosaici pavimentali
di notevole bellezza. La villa nasce nel periodo augusteo
(I secolo a.C.) per raccogliere e trasformare i prodotti
dell'entroterra ravennate, per alimentare la stessa
citt ed il porto di Classe, a quel tempo in grande
espansione per volere di Augusto. I lauti guadagni permettono
al dominus ampliamenti ed abbellimenti che raggiungono
il massimo fulgore fra I e il III secolo d.C.. I mosaici
sono in bianco e nero con eleganti motivi e tutti diversi
l'uno dall'altro, mentre gli intonaci delle pareti sono
affrescati con figure di animali e festoni di fiori
a colori vivaci. Oltre all'abitazione, degni di nota
sono una grande sala di rappresentanza, camere e servizi
per gli ospiti, la residenza del procuratore ed il reparto
industriale con fornace, officina, falegnameria, sale
di lavorazione dei prodotti, cucine ed impianto idrico
con vasche e fontane di abbellimento. Da poco stata
scoperta una grande centrale termica che serviva tutto
il complesso ed in particolare le Terme, dove si potevano
fare i bagni caldi e freddi a piacimento. Con la decadenza
del porto di Classe comincia anche quella della Villa
che, verso la met del IV secolo, viene lentamente abbandonata.
Attualmente il complesso della Villa romana di propriet
dello Stato. Alcuni reperti archeologia rinvenuti sono
esposti al museo nazionale di Ravenna, altri sono visionabili
nell'aula didattica allestita in loco.
Palazzo San Giacomo - Sorge a 2 Km. da Russi,
presso l'argine destro del fiume Lamone ed attualmente
di propriet comunale. Probabilmente la villa sorse
sul vecchio palazzo dei Raffanara. L'edificio fu costruito
fra il 1664 e il 1674 come luogo di villeggiatura estiva,
dai conti Rasponi (una delle famiglie pi nobili e potenti
della Romagna), a cui appartenne per secoli. Le sale
del palazzo avevano ed in parte ancora conservano soffitti
dipinti dall'agostiniano di Ravenna, Cesare Pronti.
Nell'Ottocento San Giacomo si trasform in ritrovo di
patrioti e sede di cospirazioni. Oggi visitabile e
aperta al culto la sola cappella, dedicata a San Giacomo,
che risale al 1774 ed opera documentata dell'architetto
Cosimo Morelli.
Chiesa Arcipretale - dedicata a Sant'Apollinare.
La sua costruzione su un progetto dell'architetto G.B.
Campidori di Faenza, fu iniziata nel 1785 e terminata
nel 1788, grazie all'opera dell'arciprete Stefano Cattani.
ricca di statue, opera dei celebri plasticatori faentini
Ballanti e Graziani. L'altare maggiore, di fine fattura
con marmi pregiati, proviene dalla soppressa chiesa
delle monache del Corpus Domini di Ravenna.
Chiesa dell'Addolorata - detta anche dei Servi,
perch appartenente all'Ordine dei Servi di Maria.
una bella e misurata costruzione settecentesca iniziata
nel 1756, ma ultimata molto pi tardi. E primo disegno
attribuito ad Antonio Farini, ma in un secondo tempo
deve essere stato rielaborato dal faentino Gioacchino
Tomba, quando nel 1776 si assunse l'onere di portare
a termine l'opera. decorata a stucchi belli e leggeri,
particolarmente eleganti quelli della cantoria.
Pieve di San Pancrazio - La tradizione vuole
che la Pieve fosse fatta edificare da Galla Placidia
nell'anno 43 d.C., ma l'unico documento che accenna
alla sua esistenza del 963 d.C.. Da diversi studi
si fa risalire infatti la sua costruzione all'VIII-IX
secolo. Fino al 1944 era ben conservata, ma le azioni
belliche ne distrussero purtroppo una parte, abside
compresa. la pieve pi antica della zona, conta tre
navate con pilastri rostrati dalla base fino al tetto:
pur essendo per met rifatta, costituisce un'importante
testimonianza di antica architettura religiosa.
Pieve di S. Stefano in Tegurio a Godo - La denominazione
S. Stefano in Tegurio probabilmente da riferirsi all'antico
corso del fiume Tegurio (Montone), che scorreva non
lontano dal luogo in cui era stata eretta la chiesa.
Il primo documento della sua esistenza risale al 963.
Ripristinata, dopo i danni arrecati dagli eventi bellici
dell'ultima guerra, rimasta molto simile all'edificio
originario, soprattutto nella navata centrale, con pilastri
rostrati e colonne di pietra con antichi capitelli.
Museo dell'arredo contemporaneo - Nella San Vitale,
la strada che collega Russi a Ravenna, sorto dal 1988
A "Museo dell'arredo contemporaneo". Artefice di tale
iniziativa Raffaello Biagetti, pittore, artigiano
e titolare di un negozio di arredamento. Questo museo,
unico in Italia, raccoglie brani della storia dell'arredo
dal 1880 al 1980. I trecento pezzi fra mobili e lampade
esposti, sono raggruppati in una serie di tappe: vere
e proprie stazioni che sottolineano alcuni momenti significativi
della storia del disegno, della grafica, della moda,
dell'architettura e delle arti applicate. |