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La recensione di Beppe Spadini

IL GUSTO DEGLI ALTRI

Dei film francesi apprezziamo sicuramente pi� il genere intimista che quello della commedia, che Oltralpe presenta troppo spesso personaggi macchiettistici e irritanti (pensiamo all'orrido "I visitatori").
Qui lo spettatore non corre questo pericolo. Innanzitutto � sbrigativo bollare quest'opera prima della regista Agnes Jaoui come "commedia". Il tono lieve della prima parte (dove il sorriso � sempre dietro l'angolo) lascia via via spazio a un sentimento prima di disagio, poi di commozione nel seguire le vicende dell'impreditore Castella, un personaggio davvero toccante nella sua umana imperfezione.
Castella (un bravissimo Jean Pierre Bacri, che ha steso con la compagna regista anche soggetto e sceneggiatura) � infatti un uomo di successo ma di infimo spessore culturale che, invaghitosi della propria insegnante d'Inglese, anche attrice di teatro, cerca di farsi accettare dal suo mondo, quello di un'intellighentia settaria e un po' snob. La cosa migliore del film � l'estrema dignit� con cui Castella affronta la situazione, una volta resosi conto del muro di sarcasmo e disinteresse che lo respinge. Il contorno � costituito da altrettanti personaggi molto ben tratteggiati, ognuno con le proprie debolezze, ma che con coraggio affrontano la sfida del quotidiano. Il messaggio del film � chiaro e coerente con lo sviluppo di tutte le vicende: non pretendiamo di dare sentenze e di semplificare l'umanit� che ci circonda, perch� potremmo scoprire che non � tanto diversa da noi. Bello.

Spadini

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