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La recensione di Beppe Spadini

IL CAIMANO

Deludente l'atteso film di Moretti, che non soddisfa n� chi si attendeva un film modello Moore intento a sbeffeggiare il Silvio nazionale, n� chi sperava (il sottoscritto) uno spaccato dell'Italia Berlusconiana intriso di humour e amara ironia, come nelle migliori espressioni Morettiane. Invece il film segue le gesta di un produttore in declino (Silvio Orlando), che in crisi coniugale con la moglie (Margherita Buy) decide pi� per disperazione che per convinzione di tentare di produrre un film su Berlusconi sceneggiato e diretto da un'esordiente (Jasmine Trinca). Proprio la Trinca, insieme a Placido, autore di un divertente cameo autoironico nel ruolo dell'attore celebrato, � la migliore, mentre Orlando e la Buy non � che non siano bravi, ma rifanno personaggi visti un po' troppe volte. Il punto � che le vicende personali, lo sguardo sulla difficolt� di fare un certo tipo di cinema, la denuncia politica si amalgamano malissimo, facendo sbuffare d'impazienza tutti, perch� mentre ti appassioni alla crisi coniugale ZAK eccoti di nuovo il Berlusca e viceversa. Cos� ci sembra che nessuna delle parti sia compiuta, e francamente pare incredibile che un soggetto cos� ricco di spunti, nelle mani di un autore cos� intelligente, abbia prodotto questo pastrocchio poco interessante. Mezzo spadino in pi� solo perch� qualcuno doveva provarci a raccontare quest'Italia segnata dall'uomo venuto da Arcore, ma davvero speravamo meglio.

Spadini

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